Da Azienda di cura soggiorno e turismo ad Agenzia per il turismo (Apt)

L’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Marina di Massa (1929-1990)

Le Aziende autonome di cura soggiorno e turismo furono istituite nel 1926 nelle località alle quali conferiva “importanza essenziale nell'economia locale il concorso di forestieri in tutte o in alcune stagioni dell'anno a scopo di cura, di soggiorno o di svago” (art. 1 del R.D. legge 15/04/1926 n. 765).

Il riconoscimento di una località come stazione di cura soggiorno e turismo, e la conseguente istituzione dell’Azienda autonoma, era subordinato al possesso dei seguenti requisiti:

  • un importo annuo complessivo dei proventi dell’imposta di cura, del contributo speciale di cura e delle contribuzioni speciali, non inferiore a lire 20.000, 
  • la presenza di ambienti di ritrovo (teatri, cinema, campi da sport), 
  • il raggiungimento, da parte delle strutture alberghiere, della capacità di 300 letti, 
  • la presenza di impianti igienico-sanitari, del servizio farmaceutico e dei servizi di vigilanza igienica e di polizia urbana1.

L'8 agosto del 1928, il podestà di Massa Ubaldo Bellugi deliberò di inoltrare richiesta al Ministero dell'interno per il riconoscimento della frazione di Marina di Massa quale stazione di cura, di soggiorno e turismo, ricordando come, fin dal 1911, nell'ambito dell'Esposizione Internazionale di Igiene, fosse stata riconosciuta ufficialmente "l'efficacia curativa" del clima di detta località e come da allora fossero stati fatti progressi realizzando il collegamento con le marine di Forte dei Marmi e Carrara e promuovendo la costruzione di villini, alberghi e colonie marine.

La richiesta fu accolta con decreto ministeriale del 25 aprile 1929. Nel giugno dello stesso anno fu approvato il "regolamento speciale per il funzionamento dell'Azienda autonoma della stazione di cura Marina di Massa2 che, unitamente al regio decreto del '26 e relativo regolamento, avrebbe da allora disciplinato l'amministrazione e il funzionamento dell'ente. Infine, il 3 gennaio del 1930 fu costituito il comitato amministratore dell'Azienda, composto, secondo quanto previsto dal R.D. legge 15/04/1926 n. 765, da:

  • un Presidente (nominato dal prefetto della provincia), 
  • un rappresentante dell’E.N.I.T. (Ente nazionale per le industrie turistiche), 
  • un rappresentante del Touring Club,
  • un ingegnere e un medico designati dal Consiglio provinciale di sanità, 
  • un rappresentante dell’industria degli alberghi e delle pensioni, 
  • un rappresentante dei commercianti e delle industrie locali, 
  • due rappresentanti designati dal podestà. 

I membri restavano in carica quattro anni ed erano rieleggibili. Il comitato era inoltre assistito da un segretario nominato dal comitato stesso.

In seguito al riordinamento delle A.A.C.S.T. decretato nel 1960 (D.P.R. n. 1042 del 27 agosto), furono definiti organi dell’Azienda il presidente, nominato con decreto del Ministro per il turismo e lo spettacolo, sentito il prefetto, il Consiglio di amministrazione e il Collegio dei revisori. Il Consiglio di amministrazione, nominato con decreto del Ministro per il turismo e lo spettacolo, era composto, oltreché dal Presidente, da un rappresentante dell’Ente provinciale per il turismo, da due datori di lavoro e da due lavoratori appartenenti alle categorie economiche interessate al movimento turistico, dal sindaco del Comune o da un assessore comunale da lui delegato, da un sanitario designato dal Consiglio di sanità e da uno a tre esperti su designazione del prefetto. Le funzioni di segretario erano svolte dal direttore dell’Azienda.

Riconosciuta come stazione di solo soggiorno nel 19343, l’Azienda autonoma di Marina di Massa ottenne la qualifica di turismo nel 19624 e le due caratteristiche (di soggiorno e di turismo) furono riconosciute all’intero territorio del Comune di Massa, ad esclusione della zona industriale e delle frazioni di Forno, Caglieglia-Casette, Mirteto e Romagnano. Non fu invece riconosciuta al territorio di Massa la qualifica di cura, per la mancanza di “speciali impianti terapeutici”.

Con il D.P.R. n. 6 del 14 gennaio 1972 furono trasferite alle Regioni a statuto ordinario le funzioni amministrative esercitate dagli organi centrali e periferici dello Stato in materia di turismo ed industria alberghiera, incluse quelle concernenti “gli enti provinciali del turismo e le aziende autonome di cura, soggiorno o turismo, ivi compresi i controlli su tali enti, la nomina e la revoca degli amministratori” (art. 1, c. 2, lettera c) e “ il riconoscimento e la revoca delle stazioni di cura, soggiorno o turismo, la delimitazione dei rispettivi territori, la classificazione delle stazioni stesse, nonché la determinazione delle località di interesse turistico” (art. 1, c. 2, lettera e).
L’amministrazione dell’Azienda di Marina di Massa passò dunque alla Regione Toscana.

L’Azienda di promozione turistica (A.P.T.) “Massa Carrara” (1990-2000)

La legge quadro del 17 maggio 1983 n. 217 sancì lo scioglimento delle A.A.C.S.T. e degli E.P.T., prevedendo la costituzione delle Aziende di promozione turistica (A.P.T.), quali “organismi tecnico-operativi e strumentali muniti di autonomia amministrativa e di gestione”5, da istituire con leggi regionali.

Erano loro compiti:

  • l’organizzazione e la promozione delle attività turistiche, 
  • l’istituzione degli Uffici di Informazione e Accoglienza Turistica (I.A.T.)6
  • la compilazione di materiale informativo e illustrativo, 
  • l’attività di assistenza tecnica a enti locali e operatori turistici e di consulenza in merito alla classificazione delle strutture ricettive, 
  • la raccolta e l’elaborazione di dati statistici. 

Erano organi delle A.P.T.: il Presidente, il Consiglio di amministrazione, il Comitato esecutivo (solo in alcune Regioni), il Collegio dei revisori dei conti.

In Toscana la soppressione degli E.P.T. e delle A.A.C.S.T. fu sancita dalla L.R. n. 9/1988 che prevedeva la nomina di un collegio commissariale per la liquidazione di ciascun ente.
Nominato nell’aprile del 1988, il Collegio commissariale della A.A.S.T. di Massa, presieduto da Fosco Giorgieri (già presidente dell’Azienda), si insediò il 21 aprile del 1988 procedendo alla redazione del piano di liquidazione dell’ente.
Infine con atto del Consiglio regionale n. 48 del 30/01/1990, il sig. Ermanno di Casale, in qualità di Presidente della Provincia di Massa-Carrara, fu nominato commissario straordinario dell’Azienda di Promozione Turistica “Massa Carrara”. Il passaggio di consegne avvenne l’11 aprile.

L’Agenzia per il turismo (APT, 2000-2010)

Ulteriori mutamenti istituzionali hanno interessato l’ente turistico di Massa negli anni duemila.
In base alla legge regionale n. 42/2000 (Testo unico delle Leggi Regionali in materia di turismo), le Agenzie per il turismo subentrarono alle Aziende di promozione turistica.

Il nuovo ente aveva personalità giuridica pubblica ed era dotato di autonomia organizzativa, amministrativa e di gestione.

Su di esso la provincia esercitava funzioni amministrative e di controllo. Gli organi dell’APT, la cui nomina era di competenza del Presidente della Provincia, erano il Direttore e il Collegio dei revisori.


Le APT furono soppresse in base all’art. 70 comma 1 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 65. L’APT di Massa-Carrara fu soppressa il 31 dicembre 2010, mentre si provvide al mantenimento dei punti di informazione turistica gestiti dalle Provincia.

Le sedi dell’ente: Villa Cuturi e Palazzo del Turismo (poi Centro Congressi)

Le ricerche finora condotte in archivio non hanno consentito di individuare con certezza la sede originaria dell’ente. In una lettera del prefetto del 7/03/1947 si fa riferimento a un “edificio sito in Marina di Massa, via della Torre Vecchia (in catasto n. 3921) di proprietà dell’Ente Autonomo di Soggiorno”, riconosciuto di pubblica utilità e pertanto interessato dai benefici dell’art. 27 della legge 26 ottobre 1940 n. 1543.

Nel 1947 il Consiglio di amministrazione dell’Azienda deliberava di chiedere al Prefetto una dichiarazione di pubblica utilità e conseguente esproprio dei terreni di proprietà della sig. Celi Ireni (segnati al catasto al n. 3288 e 3267 di mappa Sez. B) individuati come area in cui sarebbe dovuto sorgere il fabbricato destinato al soddisfacimento dei seguenti servizi: sede della stazione di soggiorno e turismo, ufficio postale e telegrafico, telefoni, sala dei forestieri, diurno etc.
All’inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso, la sede dell’Azienda fu trasferita nei locali dell’ex Villa Cuturi acquistata dall’ente con atto del notaio Maneschi 24.8.1949.

Nel 1955 fu invece approvato il progetto per la costruzione del Palazzo del Turismo in piazza Betti allo scopo di riunire in un unico adeguato edificio i servizi più importanti dell’azienda e degli enti pubblici locali connessi con l’attività turistica e col movimento dei forestieri. I lavori di costruzione del palazzo, iniziati nel 1957, terminarono l’anno dopo, e nel 1959 l’Azienda prese in consegna lo stabile. In realtà, come si evince da alcune deliberazioni del Consiglio di amministrazione dell’inizio degli anni Settanta, l’edificio ebbe, fin dall’inizio, una destinazione diversa ospitando uffici di agenzie di viaggio, uffici del comando distaccato dei vigili urbani, negozi, aule scolastiche, uffici del consorzio per il miglioramento fondiario del canale del Brugiano.
Dagli anni Settanta l’Azienda intese utilizzare l’immobile in modo diverso e più rispondente alle esigenze di sviluppo turistico della località destinandolo a Palazzo dei Congressi.

1. Cfr. L. 29/01/1934 n. 321 “Modificazioni alle vigenti norme sulle stazioni di cura soggiorno e turismo”.
2. Deliberazione del 21/06/1929 del Podestà Ubaldo Bellugi.
3. Ciò si evince da atti del 1952: nel febbraio di quell'anno la Prefettura di Massa-Carrara comunicò all'Azienda di Marina un rilievo fatto dal Ministero dell'Interno: dai prospetti che la stessa Prefettura aveva compilato, sulla base delle informazioni trasmesse dall'ente, risultava che all'Azienda erano state riconosciute le caratteristiche di cura e soggiorno ma non si faceva menzione del decreto interministeriale del 30/11/1934 che invece accordava all'ente la sola qualifica di stazione di soggiorno. A tale rilievo l'Azienda rispose sostenendo di non possedere il suddetto decreto, a causa della distruzione di tutti gli atti amministrativi in seguito agli eventi bellici. Il 16 aprile la prefettura rispondeva come il Ministero dell'interno avesse fatto presente che tale decreto interministeriale era stato pubblicato nella g.u. 4.1.1935 n. 3.
4. Decreto del ministro per il turismo e lo spettacolo di concerto con il ministro per l'interno e il ministro per le finanze, del 20 sett. 1962.
5. Art. 4.
6. Privi di personalità giuridica, organi delle A.P.T. o delle pro Loco.